a cura del dott. Toselli David

Il muscolo é l’unità motrice di un tessuto, che a sua volta riceve l’impulso elettrico dal cervello attraverso la placca motrice che é legata alla fibra muscolare.
Ma allora perché si richiama l’attenzione sugli elettro stimolatori muscolari? E’ giusto definire il “muscolo elettro stimolato” come un muscolo diverso da quello cresciuto o sviluppato attraverso la classica fatica da palestra?
PICCOLA PREFAZIONE
Non voglio raccontarvi il discorso del muscolo e della fibra che viene sollecitata da un motoneurone, ma voglio farvi capire brevemente quello che succede ad utilizzare gli elettro stimolatori muscolari in modo sbagliato.
A me hanno sempre detto che il muscolo deve essere stimolato in diversi modi per ottenere diversi input di crescita. Più stimoli si danno e maggiore diventa la sua forza, il suo volume e il suo tono. Ovviamente, in difesa delle proprie scelte, un professionista sà che più allenamento specifico esegue e più aumenta quella specifica caratteristica di crescita delle fibre.
Quando si introduce l’elettro stimolatore muscolare significa che si vuole aiutare il muscolo a “crescere” alimentandolo di stimoli elettrici che lo muovono ulteriormente, anche se in effetti, le fibre hanno già creato delle vere e proprie crepe da rottura.
Ma la fibra sollecitata ESCLUSIVAMENTE da stimoli elettrici cosa produce ?
LA METAMORFOSI MUSCOLARE
Per sviluppare una metamorfosi muscolare vi consiglio questo metodo.
L’allenamento con elettrostimolazione è un’allenamento dinamico, durante la sessione vengono coinvolti contemporaneamente i muscoli delle gambe, dei glutei, dell’addome, del dorso e degli arti superiori sia in fase concentrica che eccentrica.

La combinazione dell’ elettrostimolatore e della contrazione muscolare volontaria permettono di reclutare un numero maggiori di fibre muscolari, più dell’80%.
L’allenamento si svolge facendo indossare una tuta con al suo interno degli elettrodi che vanno a ricoprire i maggiori distretti muscolari; le contrazioni prodotte dagli elettrodi presenti nella tuta sono più intense del solo sforzo volontario creato con il tradizionale allenamento con i pesi, poiché vengono attivati in maniera decisa anche i muscoli più profondi grazie alla alta frequenza e profondità degli impulsi.
Questa caratteristica permette ai muscoli scheletrici di incrementare la capacità di stabilizzare lo schema motorio in atto grazie all’aumentata resistenza dei muscoli sinergici/stabilizzatori; si ottiene quindi un miglioramento sensibile della prestazione di forza/resistenza ed una maggiore vascolarizzazione, elementi necessari allo sviluppo dell’ipertrofia muscolare.

Naturalmente, perché sia possibile ottenere risultati efficaci da tale tecnica, è necessario seguire parallelamente una dieta ed un programma di allenamento mirati all’aumento della massa muscolare studiati ad hoc.
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